LETTERA APERTA ALL’ENPA – Coordinamento Fermiamo Harlan

Non che sia mai stata simpatizzante dell`ENPA.
Ma leggere certe cose, in questa notte piovosa,  e` semplicemente mostruoso.
Non posso giustificare questo come mera ignoranza. Questi “signori” non possono non sapere cosa sia Harlan. Ciononostante ne pubblicizzano il nome sul loro sito, come amena pensione per i nostri amici a quattro zampe.

Ecco il testo della lettera:

Gentile Ente Nazionale Protezione Animali,

è con curiosità – una curiosità che limita con l’incredulità – che vi
scriviamo questa lettera aperta per avere alcune risposte circa una
questione tanto seria quanto appunto incredibile. La curiosità con cui
vi scriviamo è altrettanto seria.

Ci piacerebbe sapere quanto siano considerati da voi luoghi ospitali
per gli animali gli allevamenti, i laboratori e gli stabulari della
Harlan, multinazionale che si occupa con zelo e inventiva di
produrre animali per la vivisezione e di venderli in quattro
continenti a prezzi altamente concorrenziali e vantaggiosi per i
vivisettori. Zelo e inventiva, dicevamo, non a caso: Harlan è infatti
soprattutto all’avanguardia nella produzione di animali geneticamente
modificati in modo da risultare decisamente più utili e comodi per le
sperimentazioni a cui sono destinati: animali modificati per
sviluppare vari tipi di cancro o particolari sistemi immunitari adatti
all’inoculazione dei virus della polio e del cosiddetto “vaiolo delle
scimmie”; altri adatti alla “sperimentazione chirurgica”.

Ve lo chiediamo, dato che fra i luoghi che voi consigliate come
“pensioni estive” nel progetto “Vacanze Bestiali” figura Harlan
Laboratories Srl a Bresso in Via Lillo del Duca 10.

Un luogo e una via che noi di Fermiamo Harlan – chiediamo venia per il
nome così poco fantasioso, che non permette colpi di scena –
conosciamo purtroppo molto bene, dato che vi abbiamo organizzato un
corteo e un presidio, guarda caso contro l’azienda in questione.
Certo, gli stabilimenti di Bresso, ospitati con discrezione dalla
Farmaceutica Zambon, non fanno l’impressione cupa e un po’
apocalittica di quelli di Correzzana, provincia di Monza e Brianza,
spaventosi già solo per la loro imponenza.

E’ forse questa aura di “locus amenus”, di “hortus conclusus”, forse
di “giardino delle delizie”, che gli stabilimenti di Bresso, in
confronto a quelli di Correzzana ovviamente, sembrano ispirare, ad
avervi convinto a suggerirlo pubblicamente come ospitale pensione per
animali a chi deve partire per la vacanze, ed è impedito a portarsi
dietro l’amico quadrupede a causa di regolamenti e direttive assurdi e
bizantini di alberghi, residence, spiagge, parchi e via dicendo?

Vi chiediamo se c’è di mezzo una tale sorta di “incantamento”
irrazionale nella vostra scelta, di sortilegio, perché altrimenti
faticheremmo a capire come un’organizzazione nominata nientemeno che
Ente Nazionale Proteziona Animali possa consigliare a padroni di
animali di affidare la vita dei loro amici a quattro zampe ad una
multinazionale che si occupa – direttamente e indirettamente – di
torturarli e ucciderli, gli animali non umani.

Lontanissimo da noi ovviamente pensare che con qualche astuto inganno
e grazie a qualche cavillo legale, magari ad integrazione a qualche
comma di qualche articolo di qualche legge o regolamento od ordinanza,
qualcuno di quegli amici a quattro zampe finisca ad essere infettato
con la peste bubbonica o impiantato con elettrodi al cervello per
indagare l’inibizione dell’attività sessuale in regime di reclusione
coatta, o via dicendo.

Nonostante la certezza dell’impossibilità di tali inaudite
eventualità, ci pare ugualmente inspiegabile che chi si occupa di
Protezione degli Animali possa finire a braccetto con chi gli animali
non umani li considera meri oggetti manipolabili fino all’intimità del
genoma e merce da vendere su un mercato, che, con buona parte della
retorica, si può solo definire solamente di morte e tortura.

Dunque ripetiamo la domanda, con tutto il suo carico di dovuta
retorica: come è possibile che chi giornalmente si occupa di
soccorrere e curare gatti, conigli, uccelli di ogni specie,
tartarughe, serpenti e lucertole, mettendoci tutta l’energia e il
tempo di cui dispone – e pure di più, e certamente molto tempo ed
energie e volontari, non retribuiti – possa prestarsi ad un’operazione
di “lavaggio morale” osceno e inaccettabile di una multinazionale del
massacro animale, un po’ come McDonald’s e Nestlé che raccolgono soldi
per i “bambini che muoiono di fame” nel cosiddetto Terzo Mondo?

Oppure siamo ormai convinti che la cura di animali “da compagnia”,
“esotici” o “in via d’estinzione” possa pacificamente convivere con
l’utilizzo di milioni di “altri” come oggetto di manipolazione
scientifica, “altri” senza nome a cui si può infliggere dolore fisico
ed emotivo, reclusione a vita, distruzione dell’integrità corporea e
psichica?

Un po’ come se noi di Fermiamo Harlan, alla fine delle nostre
proteste, andassimo tutti a farci un bella grigliata di carne:
l’importante è che la mano destra non sappia quello che fa la
sinistra?

Attendiamo una vostra risposta con una certa ansia.

Intanti vi porgiamo i più distinti saluti e i migliori auguri di buon lavoro.

Coordinamento Fermiamo Harlan

Qui potete trovare il link alla pagina de sito ENPA con l`immonda pubblicita` della Harlan.

34 risposte a “LETTERA APERTA ALL’ENPA – Coordinamento Fermiamo Harlan

  1. Ovviamente ora il nome è stato cancellato. Tramite comunicato privato al coordinamento, fanno sapere che si è trattato di una svista. Spero per i loro animali che non vengano portati a passare le vacanze, che so, a Green Hill. Sempre per una svista, ovvio.

  2. Abbiamo letto la vostra segnalazione ed, immediatamente, eliminato il recapito, con immediatezza e tempestività (alla faccia di chi dice “non risponderanno mai …”). Come comprenderete, in centinaia di riferimenti, elenchi, contatti nello sviluppo del progetto “vacanze bestiali”, nonostante i controlli, le sviste sono dietro l’angolo. Siamo sempre disponibili a recepire le segnalazioni pacate e costruttive, nonchè a metterci in discussione.

    Certo, la cosa antipatica e un po’ squallida è il metodo della lettera aperta e pubblica: non fa altro che creare sterili polemiche e strascichi, che fanno male alla causa animalista, attirando e rinfocolando quella frammentazione in mille sigle (composte mediamente da 3/5 persone) che fanno apparire il fronte unito e forte contro il maltrattamento animale una costellazione “sfigata” a tutto favore dei nostri detrattori, dei maltrattatori e dei vivisettori.

    Un pubblico che salta pregiudizialmente ed ingiustificatamente a conclusioni di collusione, volontà maliziosa e quant’altro, normalmente nascondendosi dietro sigle fantasiose, comitati autogestiti, coordinamenti autoreferenziali che hanno molto tempo per “vivisezionare” iniziative ed attività altrui, spendendo i “bla bla” e le ironie, dedicando ben poco tempo per realizzarne.
    Ci spiace, ma preferiamo quest’ultima opzione, anche rischiando qualche errore, al motto di “chi non fa non sbaglia” … e parlando con nomi e cognomi …

    Saluti.

    Marco Bravi
    Responsabile Comunicazione e Sviluppo
    ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali

    • Qualche errore? Avete riportato la Harlan come pensione per animali. Alla faccia dell’errore. E, detto per inciso, chi è dietro la lettera aperta (democraticissimo strumento, nella fattispecie esempio di moderazione e critica costruttiva) non ci sono sigle di “sfigati”, come scrivi. Ci sono migliaia di attivisti. Veri, seri, motivati ed altamente organizzati e coordinati.

    • Mi perdoni, sig.Bravi, ma si sta parlando di ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI.
      E non si sta parlando di una svista da poco.
      Non ci vedo nulla di scorretto nell’avervi scritto pubblicamente, anzi, lo vedo un gesto di correttezza nei confronti delle tante persone che chiedevano spiegazioni a riguardo, personalmente mi sarei risentita se vi avessero contattato privatamente.
      Non si parla di un errorino da niente fatto da un paio di volontari inesperti, ma di un errore gravissimo commesso in una pagina ufficiale di un’associazione di grande rilevanza nazionale.
      E’ come se un’associazione che soccorre vittime di stupro suggerisse come ricovero un bordello.

      A fronte del ruolo che ricoprite, penso che chiarezza e trasparenza siano d’obbligo, sempre e comunque.
      Un po’ di serietà porca miseria, non possiamo sempre fare le cose all’italiana, un bicchiere di vino e due bruschette e i giochi son fatti.

      La cosa squallida non è la lettera scritta dal coordinamento, ma la vostra risposta privata che avete autorizzato a rendere pubblica solo dopo che tutti si sono indignati.

      Errare è umano, coprire e giustificare i propri errori è poco limpido,assumersi la responsabilità dei propri errori è intelligente.

      In ultimo, pur non essendo tesserata a nessuna associazione, mi sento particolarmente infastidita dalla sua affermazione riguardo le piccole associazioni.
      Concordo con lei, se fossimo un esercito compatto probabilmente saremmo più efficaci.
      La invito a riflettere che probabilmente se le cose vanno così è proprio perchè i big, le grandi associazioni, ispirano poca fiducia, danno un’immagine poco seria e chi vuole svolgere come si deve il suo compito preferisce indebitarsi, assumersi ogni responsabilità, spaccarsi la schiena, ma far da sè.

      A volte, prima di puntare il dito, è utile scrutarsi bene allo specchio.

      Saluti
      Giulia Carlini

      ps: avreste fatto una migliore figura se, sfruttando l’incidente diplomatico, aveste colto l’occasione per riaprire il dibattito su una questione tanto importante quale è la vivisezione.

  3. Gentilissima Giulia,
    mi sforzo di far capire ancora una volta la questione. Le strutture, come indicato chiaramente nel nostro disclaimer, sono SEGNALATE e non CONSIGLIATE in quanto lo scopo del nostro servizio è dare il panorama delle possibilità di ospitalità di un animale, dicendo comunque chiaramente di contattare prima la struttura per verificarne l’adeguatezza. Purtroppo, la struttura segnalata (e prontamente eliminata, nel giro di un paio d’ore) negli elenchi pubblici di origine è segnalata come PENSIONE ed è stata scaricata insieme a migliaia di dati in ore ed ore di lavoro. Migliaia sono le persone contente che ci hanno ringraziato, migliaia sono stati i complimenti. Abbiamo la presunzione anche di aver salvato qualche animale dall’abbandono nonchè di aver contribuito alla corrente culturale di condanna di questo fenomeno ma sulle tante radio nazionali su cui siamo intervenuti, sulle televisioni generaliste e via di seguito, non sui blog di “essai” con la puzzetta sotto il naso. Ma l’animalismo, si sa, talvolta è costituito da TAFAZZI che anzichè accostarsi alle cose che funzionano, magari consigliando pacatamente sempre graditi suggerimenti, ama fare lettere aperte, per cercare di “sputtanare” quei “grandi” (come li chiama lei) che sono da qualcuno scansati più per invidia e pregiudiziale valutazione che per immagini “poco serie” che per quanto riguarda ENPA la sfido a dimostrare. Dovrebbe anche controllare le sue affermazioni perchè la lettera privata è stata tale perchè non si poteva dare una risposta pubblica sul sito, cosa che ci avrebbe aiutato a non perdere ulteriore tempo su ‘ste filosofie mentre abbiamo migliaia di animali di cui occuparci. Circa il suo “TUTTI” la invito a contarvi, non per il numero di nickname comodamente seduti, ma mettendovi insieme ad operare 24h/365g anno come fanno i nostri 4000 volontari. Circa la vivisezione, più dei suoi dibattiti, amiamo aprire FATTIVI centri di recupero come stiamo facendo. Distinti saluti.
    Marco Bravi

    • Gent.mo Sig. Bravi,
      mi permetta di dirle che come responsabile della comunicazione lascia un po’ a desiderare.
      Sarebbe auspicabile un minimo di modestia, sarebbe auspicabile riconoscere i propri errori.
      Se un’associazione dell’importanza dell’ENPA pubblica una lista di pensioni per animali, va da se che si presuppone che l’abbia controllata e verificata, la lista, onde evitare di inserirvi canili lager, psicopatici, laboratori di vivisezione.
      Per avere un semplice elenco acritico, basta usare qualsiasi motore di ricerca.
      Insiste inoltre con l’offendere, definendoci Tafazzi, mettendo in dubbio il nostro numero (beh, facciam parte dei 3000 di Milano del 5 marzo, dei 3000 a Montichiari lo scorso novembre, dei 10000 di Roma: tanto pochi non siamo).
      Non siamo animalari da tastiera come lei insinua. La invito ad informarsi approfonditamente prima di avanzare certe critiche.

  4. Le sue risposte mi lasciano a bocca aperta, fatico veramente a risponderle.
    pagine consigliate, segnalate, quindi chiunque vi dicesse qualsiasi cosa l’avreste pubblicata senza filtro alcuno.
    molto serio, molto attento da parte vostra.
    Un privato cosa verifica, chiama e chiede siete bravi? e loro cosa vuole che gli rispondano?
    Fare un elenco di posti a caso dubito che abbia un’utilità nel salvare animali (specie se li si fa finire negli stabulari): uno che vuole mettere in pensione il suo cane indirizzi a caso online ne trova già molti.

    Ritengo sia proprio la presunzione il vostro problema:non è congratulandosi con se stessi per una vita salvata, ma domandandosi quante altre se ne possono salvare che si fa qualcosa.

    Riguardo a ENPA mi perdoni davvero, ma potrei tirare fuori un elenco lunghissimo, di vere e proprie schifezze. (già solo se le dico canile di Pavia, spero che lei sappia qualcosa).

    Il blog da puzzetta sotto il naso, per sua informazione è il blog di un’attivista seria, sempre presente, 24h su 24.
    E la sottoscritta gradirebbe essere comodamente seduta, ma è una di quelle volontarie che non fa vacanze da anni, perchè in estate c’è troppo da fare per andare al mare, con la differenza che non lo sbatte in faccia a nessuno.

    In merito allo scrivervi pubblicamente, pubblicamente avete fatto un errore madornale, pubblicamente dovete scusarvi e risponderne.
    In qualità di ENPA siete per forza sottoposti all’attenzione pubblica, come lo fate in occasione dei vostri successi, dovete accettarlo anche in caso di errore.

    Circa la vivisezione, è utile salvare e recuperare dove si può, ma ritengo sia fondamentale anche aprire un serio dibattito al fine di cambiare le cose, diversamente loro continuano a torturare e noialtri a recuperare.

    Ah, una domanda: per chi salva cani e gatti e recupera animali da laboratorio, fare le grigliate di carne per raccogliere fondi è lecito?
    O siete ente protezione (alcuni) animali?

    Sa, io mi pongo in tutte le cose partendo dal presupposto di essere una pischella di 24 anni, ma quando leggo queste risposte da asilo nido mi domando chi sia l’adulto e chi la ragazzina.

    La sua risposta rafforza in me la convinzione che siate ben lontani dalla serietà: è così difficile dire ‘ci siamo sbagliati, scusate’ !?
    Così fosse stato, avreste fatto una gran figura e la polemica sarebbe ben conclusa da tempo.

  5. Come già detto (e perso ulteriore tempo) “CI SIAMO SBAGLIATI, SCUSATE”
    se potete,
    voi che siete l’unica fonte di verità, saggezza, capacità, sacrificio e che sottoscrivete con il sangue ogni cosa che ognuno dei vostri “attivisti” fa …

    P.S. ovviamente, questa risposta a titolo personale, sarà l’ultima perchè ho cose più utili (agli animali) da fare rispetto a polemizzare …. aspetto (per congratularmi e non per criticare qualche sbavatura) di vedere i vostri successi, non quantitativi di manifestazioni (a cui molti dei da voi vituperati “grandi” contribuiscono con la loro presenza che sennò sarebbe molto più ridotta), ma operativi come salvataggi, cure, sterilizzazioni, adozioni che ENPA fa a migliaia ogni anno ….

  6. e io che pensavo la sindrome premestruale toccasse solo alle donne!!

    certo, utile abbandonare un campo di discussione quando non si sa più come rispondere.

    Ha tempo di leggere? Le mando un fascicolo con ciò che ho fatto solo negli ultimi mesi.

    Perchè il punto è questo: qui si critica un associazione che conosciamo e il cui operato è noto a tutti, nel bene e nel male, quindi sappiamo bene cosa critichiamo o lodiamo.

    Lei invece parla di due persone che non sono pubblicamente esposte, dunque critica qualcosa che non conosce.
    Perchè se ci conoscesse, si fidi, eviterebbe di scrivere così tante idiozie concentrate in così poco spazio.

    Saluti.

  7. Diventate PUBBLICAMENTE ESPOSTE (gratuitamente come il sottoscritto) e poi ne parliamo di come è diffcile gestire migliaia di pesone/attività e facile criticare quando bisogna rispondere solo a se stessi ed alla propria (indulgentissima) coscienza di singolo autoreferenziale …
    Quanto alle idiozie, a parte il blaterare sul niente come vedo siete avvezzi, ho avuto in questo post degni compari, ma che non mi sono preso la briga di offendere …
    Cordiali e definitivi saluti

  8. Ma chi ti conosce? Chi sei? Cosa ne sai delle persone che stai offendendo? Finora sono stata molto educata. Ora comincio ad alterarmi. Regola prima in ogni discussione è il rispetto. Cosa che evidentemente a te manca completamente.

  9. Finora l’unico che ha usato appellativi è lei, quindi offendere di che?
    Io sono pubblicamente esposta, non gratuitamente, PAGO per esserlo, perchè pago di tasca mia tutti gli interventi che faccio.
    Non lo sono su scala nazionale e rispondo di quel che faccio in qualità di privato cittadino.
    Le persone che collaborano con me hanno ben chiaro tutto quello che faccio, e quando vengo sottoposta a critica o la smentisco dimostrando che sbagliano, o riconosco il mio errore (sono un essere umano, dunque fallibile).
    Non gestisco migliaia di persone e migliaia di situazioni perchè non ritengo di esserne in grado.
    Enpa dovrebbe fare altrettanto, fare le cose alla carlona per poi dire oh, è difficile, meglio di così non ero capace…che senso ha?
    a volte è meglio non fare, che fare a spanne.

    Se lei si sente offeso per degli esami di realtà evidentemente, ha la coda di paglia.
    Diversamente, le sarebbe ben semplice smentire.

  10. Forse qualcuno si è perso la sequenza e l’origine della parola “idiozie” che non è nata certo da me …

  11. Le offese da te mosse sono ben altre. Vatti a rileggere quello che hai scritto qui, quello che hai scritto al coordinamento Fermiamo Harlan, quello che hai scritto a me privatamente.

  12. se dico che lei dice idiozie insulto quanto dice, avrei dovuto darle dell’idiota, per insultare la sua persona.

    E ora che ci penso bene, forse tra le due opzioni ho scelto quella sbagliata. ARIA FRITTA. che bontà.

  13. ARIA FRITTA (… dall’inizio!)
    sante parole !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  14. in una discussione tanto matura, vi saluto, vado a scaldare il biberon.

  15. Federico Barletta

    Al Signor Marco Bravi,

    Lei dice: “di manifestazioni a cui molti dei da voi vituperati “grandi” contribuiscono con la loro presenza che sennò sarebbe molto più ridotta”.

    Questo poteva risparmiarselo, visto che a Milano L’ENPA non si è mai prestata a partecipare ad alcunchè, nè alla manifestazione contro la caccia a Venezia del settembre scorso (sentire Sergio Sellitto per conferma) nè alla fiaccolata del 18/12/2010 contro il massacro degli animali per le feste natalizie, ecc,.ecc.., nè tantomeno a rispondere a mail di cittadini che segnalavano situazioni di maltrattamento e che esasperati si rivolgevano alla LAV per avere assistenza.
    Suvvia un pò meno di prosopopea e un pò più di modestia.

    Mi stia bene.

  16. E bouna abbuffata al Bau Bau Miau Miau Party di Montecorona di Zocca.

  17. Gentile (ma non troppo),
    siccome, a differenza sua, sono abituato a parlare di quello che conosco e senza pregiudizi estremisti, a Roma, per fare un’esempio, c’ero anch’io, ho visto i presidenti di tante sezioni ENPA, la Presidente Nazionale, l’amico Felicetti della LAV … poi ne parlate come un VOSTRO grande successo, quando eravate dei singoli che partecipavano ad una cosa organizzata da altri. Dite di essere in tanti, coesi ed organizzati e poi la povera Giulia dice di essere da sola a fare, a spendere, a lavorare … vedo un po’ di contraddizione. Se lasciaste perdere le posizioni estreme, oltranziste e supponenti, accettando anche qualche regola e guardando soprattutto guardando con bonomia alla buona fede di chi, con modi diversi, è fra i pochi (rispetto alla maggioranza degli italiani interessatissimi ai gossip estivi e al Grande Fratello) aiuta gli animali, forse entrereste in una grande famiglia come cerchiamo di essere in ENPA. Anche accettando la differenza fra attivismo e partecipazione, fra l’animalismo e la zoofilia di Zocca, sempre sperando che ne riesca a capire le differenze, ma il comune obbiettivo. Grazie a Giulia che con una ventata di giovanile ironia (anche un po’ travalicando in affermazioni che se fossi una “vecchia zia” prenderei come offesa …) ha reso la strumentale operazione in salsa di demagogia animalara di questo post un po’ meno stucchevole. La rassicuro che le mie qualità di responsabile della comunicazione mi sono state confermate da simposi, giornalisti, media nazionali e quindi (se non apprezza) non è un il suo giudizio che mi tocca. Devo rispondere ai miei dirigenti, ai miei soci, alla mia coscienza: non devo per forza dar risposte complete a chi si crea il proprio personale, Pubblico Ministero e, a prescindere, le sentenza. Io conosco la mia buona fede, quella dei miei collaboratori e dell’ENPA. E mi basta…

    • Federico Barletta

      Dunque, vediamo un pò………lei comincia con:

      Gentile (ma non troppo),
      siccome, a differenza sua, sono abituato……..

      Beh…sono basito (se non lo sa significa allibito), innanzitutto non sono stato nè maleducato nè aggressivo nel messaggio precedente mentre lei con quel “gentile (ma non troppo)” lo sta proprio fecendo (evidentemente ho messo il dito nel punto dolente). Poi mi dice “siccome, a differenza sua”……..ma come si permette? ma cosa ne sa di chi sono io o cosa faccio?

      E poi non faccia il furbo, non mi sono affatto riferito alla manifestazione a Roma del 25 settembre scorso contro la nuova direttiva europea sulla vivisezione (a cui la LAV ha dato solo l’adesione) ma che non è stata organizzata nè dall’ENPA nè dalle altre grosse associazioni, ma dai vari coordinamenti di ragazzi veri animalisti. Capisco il suo tentativo di sviare dalla manifestazione a cui mi riferivo, ma vedo di ricordarglielo: VENEZIA, VENEZIA, VENEZIA settembre 2010. Nessuno dell’Enpa di Milano si è fatto vivo, solo qualcuno dell’ Enpa di Brescia. E’ chiaro adesso?

      Poi prosegue:…………”sono abituato a parlare di quello che conosco”……come dire che invece io non so nulla e dico solo scemenze. Beh sarà chi legge a giudicare.

      Se le sue qualità di responsabile della comunicazione dell’ENPA sono queste, allora ci spieghiamo tante cose.

      A non più rileggerla.

  18. Lei ha un problema: continua a parlare di ciò che non sa e a non capire ciò che viene detto o contestato.
    Sono contenta di averla inebriata con la mia ventata giovanile, questo non la autorizza a guardarmi dall’alto di un’immaginaria superiore esperienza.
    Quelle che lei ha interpretato come offese, mi creda, sono state comunque addolcite dalla sottoscritta.
    Punto primo, la “povera Giulia” (cit.) quando ha avuto bisogno ed ha chiamato il sig.Barletta ha sempre ricevuto risposta e riscontro immediato.
    Il paio di volte che ho chiamato Enpa, in diverse sezioni, no.
    Ma sono coincidenze.
    Le associazioni sono tali in quanto fatte da molte persone, e ovunque c’è del buono e del marcio: tanti individui significa tante qualità, quindi non metto in dubbio la sua buona fede nè quella dei suoi collaboratori.
    E’ quando l’ENTE PROTEZIONE ANIMALI propone grigliate di carne che mi cadono le braccia, è di fronte a queste incoerenze che voi stessi tirate fango sulla vostra immagine.

    in ultimo, mi compiaccio di vedere che una persona con un curriculum tanto importante si degni di rivolgere la parola a dei rompipalle con la puzza sotto il naso.
    La invito a rileggere quanto da lei scritto, c’è un errore ortografico di quelli da doppia riga rossa e una quantità di virgole messe a caso che fa spavento.
    alla faccia di simposi, media nazionali etc etc.
    Al di là della forma poi, anche il contenuto finora ha comunque lasciato molto a desiderare.

  19. All`inizio mi son detta: sara` per via della stanchezza che non comprendo il senso di quest`ultimo intervento di Mr. Bravi. Poi ho capito. Non e` a causa della mia stanchezza, ma del suo dubbio italiano. E ci voleva il commento di Giulia a farmelo capire.
    Andiam per gradi:
    – manifestazione di Roma: qui nessuno ha cercato di appropriarsene, almeno non nel senso da lei sottinteso. E` stata citata come esempio di quante persone in Italia si dedichino alla questione animalista, al di la` della vostra presenza. Quella manifestazione, caro lei, non e` stata organizzata da voi, ne` dalla LAV. E` stata organizzata da quei coordinamenti da lei tanto vituperati. E questo lei lo sa bene.
    – Giulia, che non e` povera, non e` un`ochetta giuliva come lei poco gentilmente tenta di dipingerla, non e` sola. Quel che Giulia continua insistentemente (perche` e` persona di grande costanza) a cercare di farle capire (anche se a me il dubbio che lei non voglia capire sorge spontaneo) e` che non sono soltanto i MarcoBravidellEnpa ad agire, ma anche le persone come Giulia, come me, come chi ha scritto la lettera aperta da cui tutto e` partito
    – sull`ultimo fumoso punto non mi soffermo, se non per dirle che a tutti noi e` ben chiara la differenza tra quel che lei chiama animalismo e quel che sempre lei chiama zoofilia. E` la stessa differenza che intercorre tra chi ha scritto la lettera aperta di cui sopra e chi organizza grigliate di carne per raccogliere soldi per gli animali.

  20. Qualunque cosa si dica non parlate di 140 anni di storia, di oltre 50.000 animali salvati ogni anno e via di seguito, ma dell’unica, sola, isolata (seppur inopportuna) grigliata di carne … finchè affiderete le vostre teorie a singoli episodi che rappresentano lo 0,00001% dell’ENPA esse non andranno troppo avanti e rappresenteranno il nulla.
    Mi scuso per gli errori, ma rispondo a questo post nel poco tempo libero lasciatomi dal lavoro che devo fare per vivere (considerato che per ENPA lavoro gratuitamente), cosa che (data la vostra onnipresenza su internet) probabilmente voi non avete bisogno di fare con qualcuno che vi mantiene.
    Inoltre lo faccio dal telefono, i cui microcaratteri mettono a dura prova i miei sempre meno decimi, e con uno spirito rilassato, che non deve essere per forza perfetto come le maestrine all’ascolto.
    Per il resto, massimo rispetto per Giulia, per i suoi pochi anni e per il suo tanto entusiasmo, sperando che i “tantissimi ed organizzati” non la lascino sola nella sua fattiva azione a favore degli animali. Chi ne salva uno, chi dedica un minuto al giorno a loro, vale moltissimo, anche se poi magari personalmente ha delle sue incoerenze: ma chi non le ha? Anche i miei 14 gatti amano tanto gli animali, ma si leccano i baffi quando gli apro una scatoletta di salmone …. Finchè non curerete la vostra sindrome da “come faccio io non fa meglio nessuno” starete lì, sole, sul vostro piedistallo autocostruito e su cui vi siete messe, compiaciute, da sole ….

    • Ma come ti permetti? Cosa ne sai di me? Ho ospitato i tuoi sproloqui qui pur se sarebbe stato un mio sacrosanto diritto eliminarli, date le offese che continui a sputare come veleno.
      Un consiglio, signor sotuttoio, prima di parlare delle persone, informati. Se non sai con chi stai discutendo, stai zitto.

  21. Mettere una doppia dove non andrebbe non è colpa del telefono.
    Almeno a lui non diamo colpe immeritate.

    Non so perchè, ma ho sempre la sensazione che quando vengo nominata la mia immagine sia di pivella con il ciuccio in bocca.
    A 15 anni ho allattato la mia prima cucciolata raccolta da strada, mi scusi ma mi sento sufficientemente competente per dirle chei gatti si leccano i baffi davanti alla scatoletta (che bravo, ne ha 14!!) in quanto carnivori, predatori.
    Loro non si battono per difendere nessun animale.
    Non si chiamano protezione animali, si chiamano gatti, felini, mici.
    Non prendono appalti nè sono famosi su scala nazionale.
    Sentir fare un paragone tanto scontato dal responsabile delle comunicazioni dell’ENPA preoccupa.
    Banchettare con carcasse di animali morti per finanziare il collarino di lusso ad altri, tornando al mio paragone del primo commento, è come se un’associazione che recupera vittime di stupro organizzasse puttantour per finanziarsi.

    Lei lavora? Davvero? Le fa onore. Anche io, 16 ore al giorno. Ragion per cui le comunico che non intendo più rispondere alle sue stronzate.

  22. Un`altra cosa, signor marcobravidellenpa.
    Io lavoro, mi mantengo da anni, senza tanto autocelebrarmi faccio tutto quel che posso per aiutare i miei fratelli non umani, e non lo faccio dietro ad un computer. Lo faccio ANCHE dietro ad un computer, perche` anche fare informazione serve.
    Ma soprattutto, essendo io dotata del raro dono della modestia, quando mi capita di errare lo ammetto e chiedo scusa. E qui torniamo al motivo di tutto questo suo sproloquiare.
    ENPA avra` anche 140 anni di storia, ma questo non ne garantisce l`infallibilita`. Anzi, stando alle ultime notizie che ci arrivano, direi piuttosto il contrario.
    Ora risponda pure, dato che so che e` incapace di resistere.
    Dimostrando a tutti quelli che stanno leggendo quel che lei e`.
    Anche io come la poppante qui sopra non buttero` piu` il mio tempo per risponderle.

  23. IL DEMOCRATICISSIMO STRUMENTO COMINCIA A SCRICCHIOLARE … AH AH AH … (per essere domocratico non dovrebbe essere soggetto a moderazione …). Tutto ciò è penosissimo …

  24. Qualcuno mi sa spiegare il senso di quest`ultimo penoso intervento? Boh!

  25. Censura immaginaria.
    Comunque nessuno qui ha detto enpa = schifo (anche se confesso, in questi anni in più e più occasioni l’ho pensato, ma ho incontrato anche alcune volontarie enpa davvero brave:come detto in precedenza, le associazioni sono fatte di persone valide e non).
    Giusto oggi proprio la perfida Cristina ha postato su facebook un articolo che parla della battaglia che sta facendo l’enpa a crotone, esprimendo assenso e gratitudine: il suo commento era “questa è l’enpa che amo”.
    Qui si è contestato un errore commesso da enpa e il modo di gestirlo dal punto di vista mediatico, a nostro avviso scorretto.
    Perchè se rileggiamo bene tutto dal principio, a una richiesta di spiegazioni la risposta è stata: ecco, voi volete infangarci, voi che non siete niente e non fate niente.
    Questa io la chiamo mania di persecuzione, insulto (ogni volta che rileggo l’affermazione sulle piccole associazioni mi prudono le mani), discussione da asilo mariuccia: sono queste parole di supponenza che sporcano l’immagine di un’associazione.
    Associazione dove c’è gente che si sbatte per sequestrare un coniglio maltrattato mentre altri se lo fanno con le patate.
    Lei la chiama piccola contraddizione, non fosse una cosa tragica mi rotolerei dalle risate.

  26. Mille ok per Giulia e Cristina, pollice verso per la contro parte. Si anch’io non ho incontrato sempre “splendori” nell’associazione di cui si parla, anche se ovviamente non bisogna generalizzare. Ci sono e ci saranno anche volontari validi.

  27. scusate ma ho fatto un commento ieri 21/03/12 e non lo vedo ancora pubblicato… sapete dirmi qlc?? Grazie Melissa Magnani

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